Da circa due anni uno dei progetti più desiderati dal nostro clan è una passeggiata in montagna utilizzando le ciaspole che permettono di poter camminare su sentieri innevati senza affondare nella neve.
Dopo continui rinvii, finalmente l’iniziativa è decollata e la prima uscita del nuovo anno è stata progettata organizzando un’escursione tra i boschi liguri del Parco Naturale del Beigua, adiacente il centro turistico di Sassello. Muniti di ciaspole, prese in prestito o in affitto e con un entusiasmo pari a quello dei bambini che aspettano i regali di Natale, siamo così giunti nel paese ligure pronti per cominciare quell’esperienza che da troppo tempo volevamo affrontare.
Alle 16.15, mentre tutti tornavano dalle varie escursioni noi tentavamo ancora di capire come si potevano mettere ai piedi quegli strani aggeggi; continuavano a comparire e a pendere strani lacci la cui collocazione per noi era ignota. Alla fine per unire tutti quelle stringhe un bel nodo da scarpa ha avuto la meglio! Ora definitiva di partenza 16.30.
Solitamente il buon escursionista sa che le camminate si iniziano al mattino essendo rischioso procedere le esplorazioni di notte tra i boschi; noi scout, però siamo sempre stati considerati portatori di principi controcorrente con il pensiero comune e in quest’occasione abbiamo voluto fare nostro il detto: “impossible is nothing”.
Un’altra caratteristica dello scout riguarda il tipo di strada che percorre: tra un percorso in salita ed uno in discesa sceglie sempre quello in salita; ad un bivio tra un sentiero pianeggiante ed uno ripidissimo sempre quest’ultimo è quello che lo porterà all’agognata meta.
Convinti nella bontà del nostro capo, l’entusiasmo iniziale era alle stelle; i primi chilometri avevano il sorriso in bocca, tanti discorsi e poca stanchezza; ogni ora che passava, oltre che segnare l’inizio della notte, continuava ad essere più lunga, pesante ed ormai le tante parole, prima sprecate, erano solo un felice ricordo.
Verso le 19.30 la stanchezza si poteva leggere sui nostri volti. La luce di due pile accompagnava il nostro cammino e le ciaspole erano solo fonte di imprecazioni e cadute. La strada continuava ad essere lunga, anche se nell’ultimo tratto (molto stranamente) risultava in discesa!
Alle 21.15 finalmente l’arrivo al parcheggio dove qualche ora prima, alla luce di un bel sole invernale, avevamo cominciato quella stremante esperienza che mai e poi mai avremmo voluto ripetere.
La meta per la notte era il piccolo paesino di Mioglia, infreddoliti, stanchi e affamati ci aspettava una calda sede dove poterci ristorare e riposare nei nostri caldi sacco a pelo.
Un’altra caratteristica dello scout è quella che, in qualsiasi posto egli vada, anche se gli impianti di riscaldamento sono oggetto di rigide manutenzioni o sono stati appena collaudati, si romperanno di sicuro esponendo lo scout a temperature polari. Ovviamente così è stato.
Si usa dire che “la mattina ha l’oro in bocca”. Altro che oro! La mattina per noi aveva il gelo nelle ossa, il ghiaccio nei piedi, i dolori ai muscoli!
Fortunatamente un bel sole ha accompagnato la nostra giornata e la progettazione della carta di clan.
Quest’ultima può essere considerata come il documento ufficiale che è stilato a distanza di qualche anno dai componenti del clan stesso e che contiene i fondamenti sul quale si basano le nostre attività e il nostro percorso di crescita sia individuale sia collettivo.
Tale documento si divide in: strada, servizio, comunità e fede.
Dopo la sfacchinata del giorno precedente facile era capire quale tema sarebbe stato oggetto di riflessione: la strada.
Nel primo pomeriggio, dopo chiacchierate, riflessioni e scambi di opinioni riguardanti l’argomento prima citato, è giunto il momento di tornare a casa e godersi un po’ di caldo vicino ai termosifoni!
Un doveroso ringraziamento va al CAI di Acqui che ha reso possibile la camminata con il prestito di alcune paia di ciaspole. Andrea Montruccchio
E' mancato Fratel Bigio, MARIO ARCANGELI, vecchio Akela prima del GE 27° in S.Rocco di Vernazza e poi del Branco del Nervi 1° (GE-Levante), è stato una roccia del lupettismo Asci genovese.
Sempre pronto a dare una mano a chiunque, aiutò pure noi quando in via del Molo, decidemmo di fare nascere il GENOVA 8° CNGEI, Mario sposò con entusiasmo anche l'avventura della LUCE DELLA PACE, quindi anche nel dicembre scorso, già sofferente...era a GE PP ad attendere gli scouts triestini e la fiaccola.
E' stato lui il primo o tra i primi a lanciare il servizio per i bambini ricoverati al GASLINI, e nel gruppo di volontari della "GASLINI JAZZ BAND", erano o sono tanti gli ex scouts attivi che continuano a prestarvi servizio.
Non è facile raccontare tutte le cose belle che Mario sapeva e faceva, era un omino di piccola statura che ha sempre fatto saltellare non meno di trenta lupetti alla volta, con le sue danze i suoi travestimenti le sue trovate esplosive.....ricordo ancora in un grande gioco a Vara, un bel numero di angurie al fresco nel torrente....che esplosero con lo stesso congegno che vediamo in certi film.
Era di piccola statura...ma un GRANDE nella vita di tutti i giorni a qualsiasi ora.
Fraternamente lo saluteremo ancora nel suo ultimo Hike...ago
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